Inverno: stagione di potatura
Vigneti. Uve. Vino. Nulla di tutto questo sarebbe possibile se non avesse luogo, proprio nel gelido e brullo periodo invernale, uno dei momenti più importanti dell’intero anno: la potatura secca.
Qui, tra i filari dove la terra è fredda e l’aria glassata per le basse temperature. Qui, dove tutto sembra immobile e dormiente, come se giacesse celato sotto le maglie di un potente sortilegio, pulsa, in realtà, una vita che necessita di essere accompagnata. Una vita prossima a rivelarsi e che solo la mano sapiente dell’uomo può guidare verso quella sua massima espressione che noi tutti conosciamo e apprezziamo: vigneti, uve, vino.
E’ inverno, anche se non sembra, e anche noi della Cantina Maranzana ci stiamo dedicando alla potatura secca, procedimento indispensabile per assicurare la longevità produttiva della pianta, per mantenere la forma di allevamento impostata e per controllare la quantità e la qualità del prodotto finale.
Come? Agendo direttamente sul carico di gemme lasciato su ciascuna pianta.
La forma di allevamento più comune nella nostra zona è il Guyot.
La potatura può essere distinta in tre fasi:
- passato : ciò che è stato lasciato nell’anno passato sulla pianta.
- presente : l’insieme di vegetazione sulla quale si dovrà effettuare la potatura.
- futuro : ovvero quello che, nelle attuali condizioni, si intende lasciare per l’anno a venire.
A seconda della lunghezza dei tralci lasciati con la potatura si parla di potatura corta o lunga. Quest’ultima è quella utilizzata per i nostri allevamenti a Guyot.
Nell’allevamento a Guyot, si tende ad eliminare tutta la vegetazione ad eccezione di un tralcio vecchio di un anno e un piccolo sperone, ovvero una porzione di tralcio di dimensioni ridotte, portante due o tre gemme.
Il carico di gemme lasciato per ciascuna pianta condiziona il numero di grappoli ottenibili e deve essere scelto considerando soprattutto la fertilità del suolo, in modo da raggiungere un equilibrio ottimale tra foglie e grappoli, fondamentale per l’ottenimento di uva di qualità.
La formazione di un numero di grappoli eccessivamente elevato rispetto alle potenzialità della pianta contrasterebbe con la possibilità di ottenere uva di qualità. Come un numero di grappoli eccessivamente basso.
È buona norma, infine, terminare la potatura prima dell’inizio del pianto, ossia lo sgorgare della linfa dalle ferite prodotte con i tagli di potatura, il quale segnala il risveglio dell’apparato radicale delle pianta.