La Cantina Maranzana nell’Annuario dei Migliori Vini Italiani 2019
E’ il Piemonte Albarossa Doc “Le Giare” a conquistarsi un posto all’interno dell’Annuario dei Migliori Vini Italiani” di Luca Maroni, una delle firme più autorevoli dell’enologia italiana.
Vino nato nel 1938 dall’incrocio tra Barbera e Nebiolo, ad opera dell’ampelografo Giovanni Dalmasso, l’Albarossa della Cantina Maranzana è, per antonomasia, piemontese sia nell’origine che nel carattere. “E’ un vino dal profumo pieno – scrive Luca Maroni all’interno dell’Annuario dei Migliori Vini Italiani” – con un netto sentore di amarena e un alternarsi di prugna, composta di frutta e lieve vaniglia. Il gusto pieno e sapido, con spiccata freschezza e tannini fini. Vino ideale per piatti elaborati, carni rosse, selvaggina nonché per formaggi dai sapori accesi. […] Un grande vino che sempre si esprime con persistenza e potenza direttamente proporzionali alla sua somma sostanza”.
Ma non solo. A entrare nelle grazie della prestigiosa Guida, anche la Barbera d’Asti Doc 2016 “La Solia“, l’Asti Secco Docg 2017, la Barbera d’Asti Superiore Doc 2015 “Trabucco“, il Moscato d’Asti Docg 2017 “Muscatè Blanc” e il Brachetto d’Acqui Docg 2016 tappo raso.
“Performance di eccellente complessivo valore – conclude la recensione di Luca Maroni”. Il giornalista non ha mancato di definire i cinque vini selezionati della Cantina Maranzana come dotati di una spiccata briosità che subito impressiona per nitore e integrità. Ma anche di purezza e autentica forza, concentrazione e morbidezza. Aggettivi che non solo hanno attribuito pregio ai nostri prodotti, ma hanno anche reso onore al territorio Patrimonio Unesco e al lavoro di tutti coloro che hanno contribuito alla realizzazione di queste eccellenze.
L’”Annuario dei Migliori Vini Italiani”: la Bibbia dei vini
Giunto alla sua 27° edizione, l’”Annuario dei Migliori Vini Italiani” approfondisce le produzioni delle più importanti aziende vitivinicole della penisola, ognuna delle quali dettagliatamente analizzate da Luca Maroni, celebre critico che, per le sue spiccate analisi sensoriali, segue da sempre un criterio chiaro e semplice: “la qualità del vino è la piacevolezza del suo sapore”.
Il libro è uno strumento di informazione ricco di descrizioni e delle sensazioni promanate da ogni singolo assaggio. All’interno, infatti, si possono trovare ben 8.473 vini, 1.377 aziende, 33.892 valutazioni degustative, ma anche schede organolettiche, cenni storici sulle aziende produttrici, riproduzioni di etichette e oltre 30 pagine di statistiche e graduatorie. Un must per chi non riesce a rinunciare alla qualità di un buon calice e a tutte le suggestioni che da esso inevitabilmente derivano.