Resilienza e qualità: miracoli della natura in vigna
Resilienza: questa è la parola chiave della vendemmia 2022, con qualità inaspettate e prospettive di ottimi vini
Che dire di questa “anomala” annata? Innanzitutto che ne è derivata un’ottima vendemmia. Strano a dirsi, ma la qualità delle uve ha superato di molto le nostre aspettative iniziali. Il risultato finale del nostro lavoro, però, avrete modo di degustarlo presto, non appena le operazioni di vinificazione in cantina saranno terminate e il vino che ne risulterà potrà finalmente scivolare nei vostri calici per essere – ne siamo sicuri – da voi come sempre apprezzato.
Due le parole con cui si può sintetizzare la vendemmia 2022: calda e secca. Climaticamente, infatti, l’annata 2022 ricorda molto la 2017, con la differenza che quest’anno la vite ha sviluppato un maggior adattamento, reagendo con una sorprendente resilienza. Ma cos’è realmente successo quest’anno?
Partiamo con le precipitazioni, scarse e ben al di sotto dei 200 mm, circostanza che ha comportato un ritardo del germogliamento di 7 giorni rispetto alla media – con accrescimento lento a causa della mancanza di umidità nel terreno – poi recuperato nel momento della fioritura. Ma è a partire dal mese di luglio, però, che iniziano le vere e proprie sofferenze per i vigneti, con alte temperature (in realtà già da fine di maggio) e scarsissima piovosità. Come si è presentata la vite a fine mese? Purtroppo con uno sviluppo stentato e con grappoli di dimensioni contenute. Ma la natura, si sa, ha i suoi metodi per sopravvivere e autoregolarsi. In questo caso, ha contenuto la crescita e il numero dei grappoli in base alla sua possibilità di mantenerli con quella poca acqua a disposizione.
Cambio di registro, invece, a partire dal mese di agosto, con alcuni temporali violenti seguiti da giorni di piogge moderate che, assieme all’abbassamento delle temperature, hanno cambiato l’andamento, riducendo l’anticipo vegetativo e tonificando la vegetazione. Ne è risultata una vendemmia anticipata di circa una settimana con produzioni inferiori rispetto lo scorso anno ma con una maggior salute dell’uva. E la qualità? Eccellente! E questo grazie anche all’esperienza, all’ingegno e alla sensibilità dei viticoltori nell’adottare le giuste pratiche agronomiche nel vigneto, riuscendo così a fronteggiare le condizioni climatiche impegnative senza intaccare l’equilibrio e la qualità del prodotto.